ANTONINO G. MARCHESE, Comunismo nel latifondo siciliano. Giuseppe «Peppe» Russo e il movimento contadino del secondo dopoguerra a Giuliana, collana «Ministoria», I.l.a. Palma, Palermo, 2006.
Giuseppe Russo da Giuliana, un eroe del quotidiano
Pochi amano la propria terra come l’ama il siciliano e Antonino G. Marchese, medico e storiografo, con il suo ultimo lavoro, «Peppe» Russo e il movimento contadino siciliano, ha dimostrato ancora una volta di essere fortemente legato alle proprie origini giulianesi, di guardare affascinato al passato mai sazio di conoscere storie e aneddoti di ogni angolo del suo paese e di ogni uomo che ne ha solcato il suolo. Nonché del circondario corleonese tutto. L’autore, con una scrittura limpida e intensa, ripercorre il tempo del secondo dopoguerra in cui l’isola rosseggiava del sangue dei «compagni» che sfruttati e immiseriti hanno manifestato il loro malcontento contro un sistema dal quale si sperava giustizia, benessere, libertà. Una storia fatta di sudore e di sangue che vide organizzare le marce contadine; rivendicazioni e battaglie per le terre quando ancora si salutavano i nobili col «Voscenza sa, benedica».
Una Sicilia di coppola e zappone quella tratteggiata dal Marchese, che in questo interessante volume si sofferma sulla figura di Peppe Russo, un combattente di paese, un attivista che ebbe un ruolo di rilievo nella grande azione dei contadini che conquistarono la riforma agraria varata, secondo la legge Gullo, dall’ Assemblea siciliana nel 1950, per trame una vera e propria biografia storica, cioè mirante a rappresentare la verità storica al di là delle interpretazioni di parte, ripercorrendo le fonti e le testimonianze, che sono minuziosamente documentate. Un libro dunque nato dalla memoria per preservare la memoria, che una colta e motivata prefazione, redatta dallo storico Giuseppe Carlo Marino, mette nella giusta luce.
Dora Maran
Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 59.