Cronaca di un amore contrastato
SALVATORE TAORMINA, Il cuore oltre l’oceano, Editrice Legas, New York, 2006 (Editor G. Cipolla).
Una fuitina intercontinentale, a perdifiato fra Stati Uniti, Canada e Sicilia. La racconta il giornalista palermitano ne Il cuore oltre l’oceano, romanzo pubblicato dall’editrice italo-americana Legas, diretta dal prof. Gaetano Cipolla. Tre mesi allucinanti, un inferno, il povero Luciano Morgia sbarca a New York per sposare il suo primo amore, Vera, prigioniera di genitori gelosi e possessivi, come capitava nella Sicilia dei tempi andati. È costretto a partire per gli USA nei panni di emigrante, ma viene proiettato in una dimensione sconosciuta. Ritrova un suocero infame, testardo, sospettoso e invadente che lo costringe a svolgere un lavoro manuale con orari da schiavi. Esasperato dalle disavventure quotidiane e dopo l’ennesima lite con il padre della ragazza, decide di ritornare in Sicilia e, proprio quando la sua storia con Vera sembra essere giunta al termine, ecco il colpo di scena: orgaruzzano una fuitina, riuscendo, così, a coronare il loro sogno d’amore.
Una incredibile, tenera love story ambientata nella New York anni ’90. Ma l’aspetto più interessante del libro non è tanto la trama sul classico amore contrastato che sfocia nella fuga d’amore, ma è costituito da personaggi che parlano lo slang «brucculino», la lingua dei siculo-americani che l’autore chiama usapaisà, dando vita, forse inconsapevolmente, ad un romanzo antropologico sulla mutazione che subiscono i siciliani immersi nel flusso migratorio.
Oltre all’usapaisà, i lettori si imbatteranno in molti vocaboli del dialetto siciliano che rendono piacevole la lettura e che l’autore utilizza per rendere più verosimili i dialoghi e far emergere meglio lo stato d’animo dei protagonisti.
Nella lentezza della scansione, nella perfetta sicilitudine delle consonanti e delle vocali, nella pigra sillabazione di quel linguaggio miracolosamente sospeso fra il moderno e l’arcaico, si ritrova un’isola che non c’è, ma che in realtà è un continente, uno spazio che attraversa i secoli. Un libro di ricordi, dunque, un ritratto dell’ America degli immigrati siciliani.