FRANCESCA SIMONETII, Da Quental all’inquieto Novecento, prefazione di Aurelio Pes, collana di ricerche «Le vie del saggio», Thule, Palermo 2005 .
La natura segreta e tormentata di un grande artista portoghese
Francesca Simonetti, poetessa siciliana dalla tempra robusta, ha dimostrato, con il suo ultimo saggio letterario dal titolo Da Quental all’inquieto novecento, di possedere anche una buona vena critica che la porta ad indagare con sottigliezza sulla genesi inquieta del portoghese Antero De Quental, il poeta-filosofo che ha dedicato la sua vita quasi esclusivamente alla difesa degli ideali socialisti.
Con questo lavoro, la Simonetti ha il merito di aver portato alla ribalta un poeta di grande calibro, quasi ignoto all’Italia del nostro tempo, che si inserisce a pieno titolo nella storia del pensiero europeo e universale del Novecento, legandosi idealmente a quei capostipiti europei quali Baudelaire ed Eliot. L’autrice ci conduce in un viaggio attraverso il secolo e attraverso la complessità dei suoi problemi storici ed esistenziali, ma soprattutto in un viaggio all’interno dell’uomo- poeta. Quental è uno tra i più significativi interpreti della condizione dell’uomo moderno, dotato di immensa umanità e altruismo, un «santo laico» per i suoi contemporanei che aspirava già alla fine del XIX sec. all’unità dell’Europa.
Una modernità quella di Quental, sottile ma al tempo stesso inequivocabile, di cui Francesca Simonetti ci dà una valida chiave di lettura attraverso la tragicità della sua vita, delle sue scelte umane e sociali, dei suoi versi e dei suoi sonetti eleganti e fini, significativi e toccanti per lo scavo interiore non soltanto della sua psiche ma dell’ anima del mondo intero. La parola poetica di Quental è l’emblema della parola che combatte per farsi lingua universale dell’ anima contro le superstizioni, gli idoli ideologici che dividono la mente degli uomini dal loro cuore.
Maria Angela Cacioppo
Da “Spiragli”, anno XVI, n.1, 2005, pagg. 50-51.