Per la cooperazione mediterranea bandiera sempre alzata a mezz’asta
È una ricerca di studio storico-economico, ma anche una sorta di manuale con cui si vuole delineare una forma, un confine ed uno status del Mediterraneo. Questa shape mediterranea è disegnata affrontando diversi aspetti e problematiche della questione.
Si inizia con una esauriente «introduzione » in cui si fa luce sulla situazione mediterranea attuale, sulla sua storia e sull’importanza della Sicilia che «non si inserisce come passivo punto di approdo o campo di battaglia di tre mondi diversi» e che risulta essere oggi «la più adatta delle regioni d’Italia a incentivare il concetto di multiculturalità, a promuovere e intensificare gli scambi culturali fra i Paesi del Mediterraneo».
Si prosegue con un capitolo incentrato sulla politica nel Mediterraneo dove sono passati in rassegna molti anni, dalla nascita della Comunità Europea del 1957 ai nostri giorni, soffermandosi sul perché e sulla nascita di enti come l’Accademia del Mediterraneo, la Fiera del Mediterraneo e il Centro per la Comunità economica e culturale del Mediterraneo. Si ribadisce inoltre la centralità della terra siciliana: «Vista dal cielo la Sicilia appare quella che è sempre stata, non un lembo di terra tagliata dal resto dell’Italia e dall’Europa, ma la punta del nostro paese e dell’Europa, dove diverse correnti di civiltà vengono ad incontrarsi».
Il terzo capitolo si incentra sulla sicurezza del Mediterraneo con un interessante approfondimento sul Maghreb (Tunisia, Algeria, Marocco e Libia). Si continua nel quarto capitolo con il diverso sviluppo che ha toccato i singoli paesi del Mediterraneo fino ad arrivare al turismo di questi stessi paesi. E si conclude, con varie considerazioni sulle migrazioni.
La seconda parte, altrettanto importante, è l’ appendice, caratterizzata da quindici diverse testimonianze che affrontano diversi temi, quali la funzione economica e culturale della Sicilia o il mondo arabo e il M.e.c., giusto per fare qualche esempio.
L’intera opera risulta istruttiva ed interessante. Nonostante sia ricca di dati tecnici e statistici, non risulta mai tediosa o ripetiti va. La Sicilia per l’unità del Mediterraneo è un’ottima fonte di conoscenza soprattutto per chi, magari molto giovane, non conosce le radici del Mediterraneo, la sua storia e la sua tra vagliata evoluzione.
Elisabetta Lipari
Da “Spiragli”, anno XXI n.1, 2009, pag. 56.
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