La montagna tu la guardi: ciuffi verdi
s’affacciano dagli spacchi delle rocce
spezzano il grigio uniforme
la patina di noia
fioriscono di giallo
ginestre aperte al cielo.
È viva la montagna
e tu non sei nato ancora
uomo
tu
sei nei semi che premono
le viscere profonde con la forza dei millenni
ancora chiusi
nel guscio dell’infinito.
Il vento
strappa rami di sole
e li depone festoso
sulla cima.
Dino D’Erice
Da “Spiragli”, anno X, n.1, 1998, pag. 48.
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