Perdonami
se sono penetrata
nella tua vita, mentre consumavo
incerta il tempo che ci apparteneva.
Perdonami di avere ricevuto
carezze e amore
e i tuoi silenzi e la disperazione.
Perdona se ti ho fatto
abitare il mio corpo e se ho lasciato
perderti in me.
Ti prego di andar via
e trattenere il grido non espresso.
Vai
per la piatta distesa delle ombre,
porta con te il poema già gualcito
con la tua ansia di sopravvivenza,
e cerca di capirmi e perdonarmi …
Mariazinha Congilio
Da “Spiragli”, anno XVIII, n.1, 2006, pag.36
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