M. G. Cataudella, Risveglio. Ragusa. ed. Libroitalia. 1993. pagg. 64
Risveglio è la rimemorazione, tentata poeticamente, degli eventi esistenziali che l’Autrice richiama nel campo della coscienza attraverso le configurazioni rappresentative.
Emozioni, ricordi, riflessioni, desideri, allora, utilizzando il veicolo di un linguaggio né traumatico né sperimentale, si ob-iectano come “piena, ciclo, croce, contatto, isola, dialogando. …” e si fanno ascolto comunicativo piano, disteso, senza, tuttavia. ignorare la regolarità trasgressiva del dire poetico e la tipicità essenziale della scrittura poetica.
L’essenzialità, allora, per dirla con F. Hoefer, per cogliere il silenzio, si fa voce e parola sonora che naviga “tra immenso e immenso” perché “volare / è ancora possibile”.
La definizione metaforica, altre volte, invece, nei testi dell’Autrice gioca a dar spessore logico-visivo alla sfera psicologica del soggettivo e dello scoramento e trasforma la riflessione empatica in riflessione di pensiero: «Non è credibile / quella nullità / … / È solo / tenera solitudine / sopravvivenza…
Antonino Contiliano
Da “Spiragli”, anno V, n.2, 1993, pag. 47.