ROSANNA MARSALA, Popolarismo e costituzionalismo in Filippo Meda. Lettere a Giuseppe Toniolo, 1890-1917, collana «Quadrante», Ila Palma, Palermo, 2007.
Un protagonista del pensiero democratico e cristiano
Filippo Meda (1869-1939), personaggio politico nell’Italia di fine Ottocento e del primo Novecento, fu colui che senti l’esigenza di un chiaro inserimento dei cattolici nella vita politica dello Stato. Pur riconoscendo la necessità di restare fedele alle indicazioni di Santa Madre Chiesa, ritenne indispensabile l’accettazione dei valori dello Stato moderno e delle istituzioni rappresentative della società. Per Meda, definito a ragione «il più politico dei giovani democratici cristiani», era di primaria importanza creare una coscienza costituzionale che preparasse i cattolici alla partecipazione alle elezioni politiche in Italia.
Nel tentativo di dare un ruolo allaicato cattolico, si scontrerà con la posizione prevalente, in quel momento, all’interno della maggiore organizzazione nazionale del XIX secolo, l’Opera dei congressi. Ma il suo punto di riferimento sarà sempre Giuseppe Tornolo (1845-1918), altro personaggio primario e fondamentale del movimento cristiano-democratico, del quale Meda condivise in gran parte le teorie politiche e al quale si rivolgeva frequentemente per avere consigli e sostegno.
Il travaglio interiore sofferto da Meda è attestato dal rapporto epistolare che egli intrattenne con Toniolo per quasi un trentennio. Al di là di ogni possibile giudizio, a Meda si deve riconoscere il merito di avere svolto un’importante funzione storica: aver condotto il movimento cattolico da partito astensionista a partito cattolico costituzionale.
Elisabetta Lipari
Da “Spiragli”, anno XX n.1, 2008, pag. 55.