La macchina passa urtando contro il tempo. E investendo la vita, il tempo corre.
L’uomo, fermo a un angolo di strada, fissa la donna carina che avanza. Forse immagina che la strada sia una passerella. Immagina un amplesso, il sesso, ma tra l’uomo e la donna non c’è un nesso. L’uomo resta fermo al suo angolo, indeciso, rosicchiando le unghie, in un monologo complesso: un roditore ha roso il manto del re di Roma e non ha una rosa o una prosa da offrire alla dama. Nel transito stradale, l’amore è diventato intransitivo. Sparisce la donna e il desiderio perisce.
L’uomo alza il braccio per fare segno all’autobus. Il veicolo e il tempo che rotola nello spazio. Ma urtando tra le idee arriva alla conclusione che, fermando ma macchina, non fermerebbe la vita.
Felice, si sente re di Roma, senza il roditore a rodergli le vesti.
(Rei sem nexo, «L.B.» n. 46, Sao Paulo)
Mendonca Sampaio Aluysio
Da “Spiragli”, anno XXI n.1, 2009, pag. 53.
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