L’edera silente
invade orme
cadute
sopra carcasse d’alberi.
Echeggia un canto.
Compunto disumano
in coro uguale.
Crepaccio
calpestato a fatica
strada perduta
battuta da passi impietriti
di anime umane.
Elena Saviano (da Un cielo che non c’è. Federico, Palermo. 2000)
Da “Spiragli”, anno XX n.1, 2008, pag. 44.
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