Una poesia come un sorso d’acqua
al buio,
come una cagnolina che si accuccia
con un guaìto,
una moneta spicciola d’argento
smarrita nella notte in una immensa
foresta,
è un poema senza altro tormento
che la sua misteriosa condizione
di poesia:
unico, triste,
solitario, ferito da mortale
bellezza.
Mario Quintana
(Trad. di Renzo Mazzone)
Da “Spiragli”, anno XX n.1, 2008, pag. 51.
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