Ove i vicoli odorano fieno
la povera gente che amasti
ritrovo la sera.
Ti ricordano e conversano teco
i vecchietti seduti alla soglia,
le parole confuse al calpestìo
dei muli, al belar delle capre.
Quel che a scuola dicevi, ne’ comizi,
ai curvi al lavoro, alle vecchie, ai bimbi,
raccontano ancora e imprecano
al tuo assassino, avvampano e tremano.
Un pane sotto il braccio,
tornavi ai tuoi figli
e cadevi
come un tronco possente
dalla perfidia vile
spezzato
davanti alla sposa.
Il lamento degli umili
riascolti la sera
e torni a parlare con loro
e li sproni a sperare.
Salvo Marotta
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