A.N.F.E., Lettera a un detenuto, «Documenti di lavoro / 1», a cura di Uliano Greca, I.l.a Palma, Palermo, 2007.
Alunni delle elementari di Enna a colloquio coi carcerati
Questo volume raccoglie le lettere degli alunni delle IV e V classi delle scuole elementari di Enna scritte in occasione del concorso «Lettera a un detenuto», una fra le tante iniziative varate dallo Sportello multifunzionale operante, nel 2006, all’interno delle Case circondariali di Enna, Nicosia e Piazza Armerina, con lo scopo di fornire un servizio di informazione e orientamento al lavoro per i detenuti. Gli alunni, in occasione delle feste natalizie, hanno avuto 1’opportunità di rivolgere un pensiero spontaneo a quanti si trovano dietro le sbarre, diventando loro «amici di penna». Certo chi sta dentro non è un santo, altrimenti si troverebbe altrove, ma per la gente è difficile capire che i detenuti sono persone nonostante abbiano subito condanne, anche lunghe, da scontare.
Potere essere in contatto con altre persone esterne è sicuramente un modo per uscire dal muro dei soliti ragionamenti. Perché, se dall’ esterno è difficile capire cosa accade in cella, da dentro è altrettanto complicato avere una visione di ciò e di chi sta fuori. Un muro simbolico che si aggiunge a quelli fisici e rende ancora più complicato il reinserimento di chi, avendo finito di scontare la pena, cerca di reinserirsi nella società. Problema che le istituzioni non hanno ancora seriamente affrontato.
Le lettere sono state giudicate da una commissione di esperti e le migliori sono state premiate, ma nel volume sono riportate tutte le lettere, perché tutte sono meritevoli di essere ricordate; tutte lanciano un messaggio di solidarietà e disponibilità al perdono e rilanciano un messaggio fondamentale. Insomma, alla luce di un’ esistenza che non deve essere vista solo nell’ottica della produttività, è necessario coscientizzare, è essenziale, oggi più che mai, che gli studenti, sin dalla tenera età, posseggano una cultura «umanitaria». Le iniziative svolte nel campo scolastico devono essere incoraggiate; servono a sensibilizzare le nuove generazioni alla solidarietà, alla civile convivenza e al reciproco arricchimento, concretizzando il principio della solidarietà umana, della «responsabilità sociale».
Angela Maria Cacioppo
Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pagg. 58-59.