Uno strumento di prestigio
Signore e Signori, buona sera, sono qui con voi per onorare “Spiragli” della cui Redazione faccio parte sin dal 1989. L’inizio del percorso non è stato facile, come non facile, del resto, per molte realizzazioni al primo impatto con la realtà. Epperò, come spesso accade nelle comuni durezze, con tenacia e coraggio anche gli ostacoli più duri vengono superati. Lo ha dimostrato Salvatore Vecchio, fondatore e direttore della Rivista, al quale va il nostro vivo ringraziamento per le sue interessanti pagine dense non solo di sicilianità ma anche di orgogliosa italianità
Coadiuvato dalla prof.ssa Maria Di Girolamo, sin dai primi numeri della Rivista, ha ricevuto apprezzamenti di studiosi di varie correnti culturali, con conseguente crescita dell’indice di gradimento anche in diversi stati esteri: Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Spagna, Canada, Brasile, Giappone, Messico ed ora anche in Cina, tanto per citarne alcuni; e l’elenco sarebbe ancora troppo lungo, come altrettanto lungo il tempo per illustrare il lavoro svolto dagli studiosi che hanno contribuito a fare della Rivista uno strumento di prestigio nell’ambito della cultura nostra e internazionale. A costoro il plauso nostro e di tutto il Comitato di Redazione.
Del prof. Vecchio numerose le opere di elevato valore culturale. Ne cito alcune: Vincenzo Cardarelli l’etrusco di Tarquinia, Pirandello e Ionesco, La Terra del Sole, La letteratura siciliana (vol. I). Molti i riconoscimenti di merito, tra i quali il “Premio della Cultura” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Accademico Honoris causa dell’Accademia Siculo-Normanna di Palermo e Monreale.
Sorge spontanea una domanda: ma che c’èdi più propriamente diverso che in “Spiragli” desta particolare interesse e aumenta il numero dei lettori?
A chi è abituato a penetrare le profondità del pensiero dei vari scrittori non sfugge il fondamento di una cultura umanistica, intesa come continuazione del ruolo educativo e formativo che nella società possono svolgere ovunque, e in ogni tempo, coloro che attingono alle limpide sorgenti di un sapere che è stato sempre fonte di civile progresso.
Sono questi i principi racchiusi in “Spiragli”, propugnati e trasmessi da Salvatore Vecchio, sensibile ai bisogni degli afflitti, degli umili, dei bisognosi, di chi vessato da una giustizia iniqua e assai spesso cinica, e aperto alle varie problematiche sociali.
Liberalità umanità rispetto per la Natura, amore per tutto ciò che di buono e di bello eleva ad agognate altezze, sono gli elementi che danno vita alle nobili iniziative della Rivista, in linea con quanto stabilito sin dal suo esordio. Questo il segreto.
“L’illuminismo teorico e l’empirismo conoscitivo accendono i fari dell’intelligenza” soleva dire il compianto Romano Cammarata, uomo di elevata cultura e di spiccate qualità morali, esempio di umiltà nell’espletamento delle sue alte funzioni nel Ministero della Pubblica Istruzione, grande innamorato della sua Sicilia. Lo stesso amore, le stesse idee dell’amico intellettuale sono quelle di Salvatore Vecchio da Lui indirizzato alla ricerca di approfonditi studi nel complesso panorama storico della vetusta Trinacria. Di quell’illuminismo non sono mai mancate, e mai mancheranno nella Rivista, anche pagine di vita dedicate all’Isola e ai suoi uomini migliori.
Sulla spinta di condivisi ideali per mutare in meglio la società sono certo che, nella ricorrenza del futuro trentennale di “Spiragli” coloro che vi parteciperanno avranno contezza di aver creduto all’esistenza di un mondo extramentale da cui molte idee, balzando con forza alla nostra coscienza, ci sproneranno sempre a sperare in meglio e a bene operare.
Ancora un elevato pensiero a coloro che non sono più con noi, a Giovanni Salucci, Davide Nardoni, Romano Cammarata, Mario Caruso, e a quanti altri in questo momento mi sfuggissero, ancora un grazie agli affezionati collaboratori, lunga vita ai nostri lettori, a quegli autori che, dall’alto delle loro cattedre ci trasmettono, coi loro scritti, esempi di probità e di civile progresso. Auguri.
Donato Accodo
Da “Spiragli”, anno XXII n.1, 2010, pagg. 3-4.