ACCORDI

Son io che parlo nelle note mute 
di questa sinfonia, 
io che mando segnali al mio futuro 
pizzicando le corde 
della magia. 
Ed ecco il pianto lieve, passeggero: 
muoiono le sue gocce 
come muoiono l’ore 
nel soffio fuggitivo del piacere 
ora, nel disincanto. 
Mi conforta soltanto 
quel che mi segna l’orologio a muro 
nel lento gocciolio che accompagna 
i giorni 
e mi trasforma con le mie paure 
in vani accordi in cui non riconcilio 
me con la mia amarezza, 
in questo giorno, 
ora. 

Caio Porfirio Carneiro 

da «L.B .» n. 39, 2005

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 45.