CANZONE DEL QUOTIDIANO 

 

Può cadere la notte ed oscurarsi 
lo splendore degli astri … 
L’onda del mare 
continuerà a baciare l’arenile 
e le turgide dune della bionda 
sabbia. 
Si avrà sempre un’aureola 
a cingere di verde la montagna 
e ci sarà qualcuno nella notte 
sempre a sciogliere un canto, 
un ubriaco che alzerà il bicchiere 
e svestirà di senso le parole. 
Il fischietto del vigile notturno 
sarà un filo sottile dentro il buio. 
Ci sarà come ieri 
una scalea. di marmo e tra i gradini 
corpi distesi al freddo. 
Ci sarà un savio curvo sopra un libro 
ed una prima al cinema e a teatro 
e il pulcinella stretto 
al petto del bambino addormentato. 
Può calare la notte ed oscurarsi 
lo splendore degli astri … 
ma è tutto come prima il quotidiano. 
L’orologio non ferma il suo pulsare, 
come non ferma i battiti il mio cuore 
per te, 
che sei nel mio pensiero 
ornamento e sostanza, carne e sangue, 
sei luce, 
sei musica e parole del mio canto 
quotidiano. 
Può calare la notte 
ed oscurarsi il luccichio degli astri 
ma l’orologio 
là, sarà sempre a misurare il tempo 
anche dopo che il sole avrà lanciato 
saette sulla luna. 

Aluysio Mendonça Sampaio 

Da “Spiragli”, anno XX n.2, 2008, pag. 47.