Viene pubblicato dalla “Piemme”
un libro originale che ha suscitato polemiche
quando è stato presentato alla
stampa. Si tratta del volume di saggi
Scrittori cristiani scritto da Francesco
Grisi, segretario generale del sindacato
libero scrittori. Servendosi delle più familiari
testimonianze cattoliche e confrontandosi
con i cosiddetti “eretici”,
Francesco Grisi compie un itinerario
per interpretare in chiave occidentale
la letteratura.
Chi è lo scrittore cristiano?
Indipendentemente dal successo, lo
scrittore cristiano è un uomo impegnato
con il Messia, figlio di Dio, venuto
in terra per salvare tutti.
Lei parla dei cosiddetti “lontani”…
Sì. Vicino lo scrittore cristiano c’è
una schiera numerosa di amici e compagni.
Molti sono vicini e altri sono
lontani. Ma tutti fanno parte del nostro
occidente che inizia laggiù a Gerusalemme
quando viene il Cristo. Lui ha
contagiato credenti e laici e ha dato
speranze alla sua comunità ebraica e
alla Chiesa cattolica.
Può dire che cosa è il suo libro “Scrittori
cristiani”?
Il libro è una scelta attenta di “cose”
che ho scritto in questi anni. Sono introduzioni,
articoli, interventi con una
forte componente letteraria. Contengono
anche una problematica religiosa
della vita. Le pagine che propongo
sono un sentiero che attraversa un bosco
segnato da trabocchetti, passaggi
difficili, frane e insidiosi pericoli. Ma
il sentiero ha una sua coerenza che il
lettore potrà percorrere con me.
Qual è il tema centrale del volume?
Il libro si colloca in un tempo di
confronto. La cosiddetta strategia del
muro contro muro (che vuole dire degli
opposti schieramenti) è stata sconfitta.
Dallo scontro si va verso il confronto
(che è già una forma di collaborazione).
Con spirito critico affronto questo
tema nel versante della cultura “cattolica”.
Ma ho molte perplessità. La nostra
storia non si svolge tutta per dialettica
di opposizione (anche se cambiano
i protagonisti). Comunque, le ipotesi
sono da avanzare. Tutto mi interessa.
Come il lettore potrà intendere, la
polemica è sempre affiorante, ma le
prospettive sono tutte aperte. Il dubbio
aiuta a vivere nella speranza che la verità
possa pacificare le impazienze.
da “Spiragli”, 2010, nn. 3-4 – Editoriale
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