CUMPLEAÑOS 

Los amigos se han ido cuando amanecía ya.
Nos hemos quedado solos.
No hemos querido acostarnos; Teresa ha preferido salir al encuentro de

la alborada remontando el río en la barca por entre las frondas; yo me he quedado a comenzar la redacción de este nuevo libro, que no sé adònde me llevani.

Ahora, mientras escribo, tras el ventanal al huerto se está levantando la niebla lentamente.

Pronto el sol coronarà las cumbres.

Ese bando de azulones que se levanta asustado de entre la alameda medice que Teresa retorna ya.

Sé que embocará, remando, el caz que desagua en el rio; que amarrarála barca en la argolla; que ascenderá por la escalera en la roca con losremos al hombro.

Desde allí se volvera a mirar el horizonte amaneciendo.

Luego – ahora – me mirarà a mi, que estoy en la ventana abierta, ya sinescribir, sonpriéndole.

Sé que nos besaremos; que desayunaremos juntos; ella me dira que una garza rezagada volò al paso de la barca; yo le pediré que me escuche mientras leo en voz alta los párrafos últimos que acabo de trenzar.

Luego nos amaremos; nos amaremos conscientes de que estamos

comenzando juntos un tiempo nuevo – anoche celebramos su cumpleaiios

con los amigos.
Estoy seguro de que me dirá, cuando la abrace:
«Cincuenta años ya… »
Y sé que le contestaré, mientras me acoge, madura, en su vientre.«Sí, es tiempo de vendimia.»

Avelino Hernandez

COMPLEANNO

Gli amici se ne sono andati quando già stava albeggiando.
Noi siamo rimasti soli.
Non siamo andati a coricarci. Teresa ha preferito andare incontro

all’alba risalendo con la barca il fiume tra le frondi; io ho iniziato la stesu- ra di questo nuovo libro che non so dove mi porterà.

Adesso, mentre scrivo, dall’altra parte della vetrata dell’orto si sta alzando lentamente la nebbia.

Presto il sole incoronerà le cime dei monti.

Questo stormo di anatre che s’innalza spaventato tra la boscaglia midice che Teresa sta già arrivando.

So che imboccherà, remando, il rigagnolo che sfocia nel fiume; che ormeggerà la barca nella gogna; che salirà, i remi nella spalla, la scala di roccia.

Da lí si volterà a guardare l’orizzonte ormai luminoso.

Ed ora si rivolgerà verso di me, che sto dinanzi alla finestra aperta; e,sorridendole, ho smesso di scrivere.

So che ci baceremo, che faremo colazione assieme. Mi dirà che un airo- ne rimasto indietro volò al passo della barca. Le chiederò di ascoltare, eintanto leggo ad alta voce gli ultimi paragrafi che ho finito di intrecciare.

Ora ci ameremo; ci ameremo consapevoli di cominciare insieme una vita nuova – con gli amici ieri notte abbiamo celebrato il suo compleanno.

Sono sicuro che, abbracciandola, mi dirà:
«Cinquant’anni. .. »
So che le risponderò, mentre mi stringe consapevole al seno:«Sì, è tempo di vendemmia.»

Avelino Hernandez

*Note
Traduzione di Salvatore Vecchio

Da “Spiragli”, anno X, n.1, 1998, pagg. 38-39.

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