Cielo trapunto di stelle.
Occhi nel firmamento
alla ricerca dell’indice paterno.
Occhi assorti, attoniti.
Orecchie che ingoiano parole
del padre ignaro del cataclisma.
Notte velata.
Gran carro, piccolo carro, stella polare.
I figli,
in quel tempo (fratelli),
possedevano la stella polare.
Nessuno esclamò, vivente il padre, è
mio, soltanto mio.
Notte buia.
Occhi che scrutano il firmamento
orbo della stella polare.
Antonio Osnato
(Stella polare, Palermo, Kalós, 2004)
Da “Spiragli”, anno XXII, n.2, 2010, pag.10
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