G. Trainito, Le mani degli angeli

In versi liberi, lontani da ogni pretesa, ma classicamente armoniosi e sentiti, è la poesia di questa silloge di Gaetano Trainito. 

Il poeta, che tale è, a onta di quanti si atteggiano a frequentatori del Parnaso, affida alla parola concisa ed essenziale il suo senso dell’umano e l’ansia esistenziale, e tende allo scavo interiore che spesso diviene ricerca e comunicazione. 

Ben vengano altri libri di Trainito, ma abbiano anche maggiore diffusione per essere letti e apprezzati da un più vasto pubblico di lettori che ancora crede nella poesia e nella sua opera di promozione umana e sociale. 

Salvatore Vecchio

 

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