La gente onesta, che è pure tanta, vive tra le nuvole?
A leggere questo libro di Pansa, penso sia proprio così, fuori come essa è dal mondo degli imbrogli e dai traffici traffichini. Essa tutto può immaginare che uomini apparentemente integri siano corrotti e intricati in una ragnatela viziosa da cui sembra
impossibile potere uscire.
Il giornalismo italiano, con un tono ora ironico, ma sempre pacato, ora pungente, non risparmiando accuse ben precise, viene messo allo scoperto, non perché l’autore vuole denigrarlo, ma perché gli si è rivelato una forte delusione.
Ne risulta che la libertà dell’informazione è solo apparente, perché essa viene manipolata e gestita dalle forze del potere, palesi o nascoste che siano, per cui il lettore viene stornato dalla verità e disorientato.
Questo Carte false va letto anche se lascerà disgustati. Se poi non si vuole seguire l’ordine dei capitoli, si legga prima quello degli editori «impuri» e poi quello della «Palude». Gli altri verranno da sé.
Da “Spiragli”, anno I, n.2, 1989, pagg. 45-46.
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