L’OROLOGIO 

Lungo è il silenzio della notte insonne, 
ha l’orologio i battiti del cuore. 
Tic tac, tocco incessante 
metallico dell’ attimo che passa, 
la cadenza marziale verso il nulla. 
Eppure 
è ridente il fluire della vita 
lo sbocciare di un fiore 
festa di luce il sorgere del sole. 
Nel suo ventre la vita 
ha il germe della morte, silenziosa 
lama che il tempo affila. 
Vorrei fermare il cuore delle ere, 
il nostro istante eterno, il nostro amore
perenne … Maledetto 
orologio, coscienza dell’ effimero, 
perché non la finisci di segnare 
il ritmo monocorde, 
del minuto che passa? 
Lasciami consistere nell’istante 
ch’è la mia eternità. 

Aluysio Mendonça Sampaio 

Da “Spiragli”, anno XX n.2, 2008, pag. 47.