GIANNI GIANNINO, Il nido tra le stelle. Haiku e altri versi, collana «Pagine di Poesia», I.l.a. Palma, Palermo, 2007.
Quando nella parola si fa strada il Logas, esso esige necessariamente un silenzio per accoglierlo e allora la parola poetante diventa dono che tacitamente consente un rapporto tra soggetti che reclamano uno scambio differito. Dono sono, infatti, questi teneri haiku coronati da un mazzetto di liriche, specchio del creato che Gianni Giannino ha voluto, sì, regalarei per riportare lo spirito a un dialogo interiore. In tale direzione diventano una sfida per pensare, perché accettare un dono come questo significa impegnarsi a rendere di più.
Se per i contenuti cui essi alludono occorre tuffarsi nella memoria storica d’un vissuto dolce-amaro di ricordi vivi del natio borgo di Acquaviva Platani: «una solitudine in bocca a un monte», non così è per ciò da cui essi provengono, perché impegna ogni lettore a diventare soggetto universale di questi poemetti brevi e originali.
Siamo in presenza d’alta poesia lirica, dove la forma un po’ orientale radica ed illumina ancor di più i contenuti d’una cultura religiosa occidentale, che però qui non conosce tramonti. L’atteggiamento poetico antimoderno della nostra civiltà vuol salvaguardare un nucleo tradizionale di temi e problemi in quella forma originaria e originale che l’ Autore riesce a trasmetterei quale retaggio della migliore tradizione e gli consente di godere e cantare: «il mio nido sarà oltre le stelle, lontano lontano, per contemplare terre e cieli nuovi».
Gli haiku sono brevissimi componimenti di tre versi, poco usati nella poetica italiana, pensieri da centellinare e auspicio che essi lascino nell’anima tracce di luce e desideri di santità.
Valeria Patinella
Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 61.