L’Accademia Siculo-Normanna di Palermo e Monreale ha festeggiato il suo 30° anno di attività. Un traguardo al quale il benemerito sodalizio presieduto dal prof. Pino Giacopelli è giunto avvalendosi di studiosi e di esperti di chiara fama, aprendosi al dialogo fra civiltà e culture diverse, coniugando le ragioni della storia e dell’arte con quelle della società, contribuendo in tal modo a sviluppare le potenzialità positive esistenti nella realtà siciliana. I suoi programmi mirano, infatti, a valorizzare l’opera di quanti concorrono al progresso e alla elevazione civile e morale della società, all’affermazione della libertà, della democrazia e della legalità.
La qualità e la quantità dei Riconoscimenti assegnati dal Senato Accademico in questi 30 anni ad eminenti personalità della cultura, della scienza, dell’ arte e delle professioni con il Premio di Cultura Città di Monreale (alla sua XV edizione) e con il conferimento del Diploma di Accademico Honoris Causa, evidenziano soprattutto la ricchezza ed il fermento del panorama della nostra Isola la quale, se da un lato presenta ancora fenomeni di imbarbarimento, come la mafia che insulta la civiltà, dall’ altro rivela la capacità del nostro popolo a sapere reagire e a portare avanti quel processo di liberazione che agisce in tempi lunghi, ma che (a cura di S. Marotta). ha cominciato a dare risultati significati vi tali da fare immaginare l’avvento di un nuovo Rinascimento.
Non a caso Pino Giacopelli ama ripetere che l’Istituto Accademico, da lui presieduto, si propone di operare nello spirito delle gloriose Accademie del Rinascimento che, oltre ad essere fucine di arte e di pensiero originali, furono anche innovative ed oppositive. In ogni caso la funzione del sodalizio monrealese non avrebbe potuto avere una funzione di mera conservazione della memoria del passato. Da qui anche la continua ricerca e la realizzazione di rapporti di collaborazione e di cooperazione con Università, istituzioni scolastiche e centri culturali, italiani e stranieri, ed il farsi strumento privilegiato per esercitare quel ministero di verità che è proprio della cultura.
In occasione della ricorrenza trentennale che si è svolta nell’aula magna del Palazzo Sora a Roma (via Vittorio Emanuele 2 17), è stato conferito il Diploma Honoris Causa al pittore Ugo Attardi, al presentatore della Rai-Tv Pippo Baudo, alla giornali sta Franca Calzavacca, alla poetessa Miranda Clementoni, al diplomatico Antonella Colonna, al pittore Fabrice de Nola, allo scrittore Melo Freni , all ‘ incisore Pippo Gambino, alla poetessa Maria Grazia Lenisa, al critico d’arte Angelo Lippo, al poeta Dante Maffia, al prof. Francesco Mercadante, al giornali sta Vito Sansone.
Ma la ricorrenza dei 30 anni di attività dell’Accademia, piuttosto che momento di celebrazione, è stata anche occasione di riflessione. Una riflessione iniziata cinque anni fa con l’aggiornamento dello statuto, nel quale si è stabilito, tra l’ altro, che l’Accademia non può superare i 199 membri (è diventata, cioè, a numero chiuso). Tant’è che dal 1974 ad oggi gli accademici italiani “viventi” sono soltanto
183. Molte, in questo trentennio, le personalità venute da ogni latitudine a ritirare il Premio di Cultura e/o il Diploma Honoris Causa: dalla Francia al Belgio, alla Spagna, alla Germania; dal Kossovo al Perù, alla Bolivia, al Kenia; dagli Stati Uniti al Giappone, alla Russia, alla Georgia; dalla Cina al Brasile; dalla Siria alla Tunisia, a Israele. Per fare soltanto qualche citazione, fra gli stranieri, ricordiamo Rafael Alberti, Eugenij Evtuskenko, Irina Baranchèeva, Dominique Fernandez, Andrée Chouraqui, HisiaoChin, Micha Van Hoecke, Jean-Paul De Nola e fra gli italiani Consolo, Bonaviri, Bufalino, Vasile, Collura, Gioacchino Lanza Tomasi, Barberi Squarotti, Maria Luisa Spaziani, Gina Lagorio, Stefano Zecchi, Renato Civello, Giuseppe Quatriglio, Franco Buffoni, Tullio Tentori, Antonino Zichichi, Renato Guttuso, Bruno Caruso, Alfredo Muzio, Maurizio De Simone, Francesca di Carpinello, Carla Tatò, Carlo Quartucci, Paolo Borsellino, Pietro Grasso, Salvatore Vecchio, l’ex Comandante Gen. dell’Arma dei Cc. Gen. Umberto Cappuzzo, il Commissario straordinario del Governo dei beni confiscati ad organizzazioni criminali dott. Margherita Vallefuoco e lo scrivente.
Mario Tornello
Lascia un commento