L’ultima raccolta del poeta empedoclino si evolve con graduale e visibile intensità affettiva che confluisce in una vera e propria «dichiarazione d’amore» a quello terra così sterminata e così lontana che è la Russia, quasi fosse un mondo di favole oltre l’umana dimensione, un mondo sospeso eternamente fra antichissime tradizioni che accen- dono la fantasia e una realtà immu- tabile. avvolta nel mistero.
Tramite un’impalpabile velina di «metafisica respiro», l’autore rivela i sentimenti ispirati da luoghi, imma- gini e situazioni, realizzando undiario di viaggio sospinto senza forzature dell’anima, intrepida e instancabile moderatrice di emozio-ni. Il titolo stesso del libro ne è il segno premonitore, che indica come la spiritualità poetica sia sciolta da qualsiasi costrizione lirica per librarsi nella marea di motivazioni psicologiche che agiscono sull’impulso creativo.
Maria Giovanna Cataudella
Da “Spiragli”, anno III, n.3, 1991, pag. 78
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