Fantasmi a Milano
Nel cortile cercato
come un traguardo
Visitato nel buio
ho trovato i fantasmi
Lungo il muro su per le scale
Figure aggrinzite sbiadite
Di compagni lasciati un giorno lontano
eppure presente
Li ho visti necessariamente immobili
Come il ricordo
Ho teso la mano non per toccarli.
Un saluto? Nemmeno
Cari fantasmi del vecchio cortile!
Via Commenda ancora ci unisce
Per come eravamo coi segni sul viso
Per quello che siamo coi segni nel cuore.
Viviamo lontani un giorno diverso
Stasera tornato tra voi
Col volto bagnato da lacrime e pioggia
Grido nel buio la mia redenzione.
Vi lascio leggero con ignoto sorriso
Appeso a quel muro
C’è l’altro fantasma di quel che ero io.
Romano Cammarata
Da Spiragli, anno IV, n.3, 1992, pag. 43