Un sogno
Ho aperto le porte del canile municipale e
cani senza collare mi sono venuti dietro.
Poi sono andato allo zoo e ho aperto le
gabbie, i cancelli e leoni, tigri, orsi e uccelli di
tutte le specie sono usciti liberi e si sono uniti
ai cani e insieme siamo andati davanti alle
scuole e tutti i bambini saltando e ridendo si
sono confusi con gli animali, poi siamo passati
vicino alle caserme e i giovani sono usciti senza
fucili per unirsi a noi, e donne e uomini
lasciavano le macchine in mezzo alla strada e
tutti andavamo liberi nella luce per fondare la
città del sole.
D’un tratto uomini vestiti di bianco,
piangendo, mi hanno fermato, portato dentro
una stanza e legato ad un letto e ora mandano
via gli uccelli che, dalla finestra aperta, vengono
a farmi compagnia.
Romano Cammarata
Da “Spiragli”, anno IV, n.3, 1992, pagg. 42