Un tiepido sole
m’ha inondata di raggi
nel mattino. Tra questi rami
spogli dell’inverno, parla di gioie
remote, di pigre estati in cui
spirano zefiri nella dolcezza
amara che l’anima respira.
Passeggio sulla terra
che ha accolto la pioggia del Buon Dio
la notturna pioggia che benefica l’anima;
penetro nell’intrico di ramaglie
bagnando un poco le mie vesti
un poco il viso.
Sento gli effluvi, sotterranee essenze
spargersi in muschi e in capelvenere
nelle orme che segnano i miei passi.
Mi sento benedetta da questa lacrima
di cielo in un baluginio iridiscente,
da questa pioggia che fu data alla terra
come dono e, forse, inopinabile promessa.
Rossella Cerniglia
(da Mito ed Eros. Antenoro e Teseo con altre poesie, Genesi ed., Torino 2017, p. 31)
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