Un’opera prima che rivela una sicura maturità della scrittura
Una scrittura che coinvolge, una storia che commuove e stupisce. Questo il romanzo dal titolo Gloria, col quale esordisce il medico siciliano Giovanni Pione, che opera nelle Eolie. Protagonista una donna, Gloria, felicemente sposata e mamma di tre figli. Una donna semplice, animata da un credo puro che conosce solo amore e piange solo per gioia, di colpo viene proiettata verso l’inferno di un dramma di cui non possiede la chiave di lettura. Un terribile incidente stronca la vita del figlio maggiore Tony, e lei ora, per la prima volta, si ritrova a fare i conti con la divinità.
Comincia il viaggio sino in fondo a se stessa, una sfida incessante.
Gloria lotta da sola contro la tempesta spirituale, aspettando di cozzare contro gli scogli della vita. Un percorso che prende le mosse dal dubbio e dalla rassegnazione fatalista fino alla rielaborazione personale, convinta, al recupero della volontà decisionale tarpata, con il superamento di quegli ostacoli che impedivano il cambiamento. Una sorta di liberazione da un peso interiore, sino all’ultimo incontro, che ha in serbo per lei un inaspettato regalo.
La magia di un incontro rimette inaspettatamente tutto in discussione e riapre il suo cuore, che ora le appare grande più di quanto immaginasse, accogliente più di quanto credesse. «L’uomo ha già la verità dentro di sé, la vita è divenire e non esiste un traguardo solo nella vita di nessuno.» Un sorriso, il ricordo indelebile di uno sguardo, un vigoroso abbraccio: sono le carezze positive, a dispetto di ogni dolore, sole in grado di trasformare l’esistenza lungo la via di avvicinamento a Dio.
Lo stile dell’autore è fluido e caldo. Periodi brevi con incredibili capacità di sconvolgere ed emozionare. Pagine vergate da lame taglienti che scuotono l’animo dei più sensibili. Uno scrittore che fotografa espressioni di vita e sa cogliere sfumature di situazioni maledettamente reali. Un testo che fa riflettere su un microcosmo di persone, espressioni, dolori appena fuori dalla porta di casa.
Stella E. Gois
Da “Spiragli”, anno XVIII, n.1, 2006, pagg. 60-61.
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