POCO A POCO 

Cuando cumplió setenta años le oyeron afirmar: 

«Alegra tener, pero si hay que dejarlo se deja. 

Queda la salud». 

Cuando la artrosis le hizo arduo el caminar, me confesaron que dijo: 

«Es más triste perder la vista». 

Las cataratas le nublaron la visión; ya no podía leer; ni bordar. Y éste fue su comentario: «Debe ser muy penoso perder la cabeza, como la pobre Juana». 

Unos días antes de que la embolia se nos la llevara, me había dicho: 

«Vas renunciando a cosas, hoy a una, mañana a otra, poco a poco. Hasta que renuncias a la vida misma». 

Gracias por enseñármelo, madre. 

Poco a Poco

Quando compi settant’anni le sentirono dire:
«L’avere agevola la vita, però, se per un motivo qualsiasi vi si deve rinun-ciare, vi si rinunci pure. Che si stia bene in salute.»

Quando l’artrosi le rese difficile il camminare, mi confidarono chedisse: «Ma è più triste perdere la vista.»

Le catarratte non le permisero più di vedere; non poté né leggere né ricamare. Ecco quale fu il suo commento: «Deve essere molto più brutto uscire di senno, come è capitato alla povera Giovanna.»

Alcuni giorni prima che il collasso ce la portasse via, mi aveva detto: «Vai rinunciando alle cose ad una ad una, un mattino dopo l’altro, a poco a poco. Fino a che rinunci alla stessa vita.»

Grazie, madre, per avermelo insegnato.

 

Avelino Hernandez 

Nota introduttiva e traduzione di Salvatore Vecchio

Da “Spiragli”, anno X, n.1, 1998, pagg. 40-41.

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