ESSERE COME POLVERE 

 di Peng Kan (n. 1988, Hengyang, Hunan) 

Avevo camminato sulla spiaggia 
a piedi nudi 
che pestavano sabbia ed acque amare, 
e quando la marea rifluiva 
ad ogni passo 
avvertivo un’immensità ritrarsi. 
Avevo pianto e riso senza freno 
ascoltando la voce r.c.ia narrare 
storie inventate 
(perché ormai passate), 
futili ombre nella notte buia. 
Il cuore non sa mai se un’onda o quale 
potrà levarlo verso un altro cuore, 
se la parola è un soffio 
o un coltello che lacera la carne 
e ti fa sanguinare. 
Urge allora il silenzio … 
Sempre i sospetti restano nel fondo 
del cuore e la bugia 
risale sulla punta della lingua 
come la luna sul lucente specchio 
del mare, 
Ora vorrei essere soltanto 
polvere che ad un soffio si solleva 
e tu la vedi e non la puoi toccare. 


Traduzione dalla lingua cinese di Veronica Ciolli, versione di Patricia Lolli e Renzo Mazzone. 

Peng Kan

Da “Spiragli”, anno XX n.2, 2008, pag. 40 .

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