Eremo della Giubiliana

Una fontana
canta nell’assenza della campana.
Su mondi ulivi
uccelli migratori.
Una fontana nell’eremo
raccoglie i segreti di cuori pellegrini.

Antonio Osnato

(Stella polare, Palermo, Kalós, 2004)

Da “Spiragli”, anno XXII, n.2, 2010, pag.10




MADRE

Sul letto di morte, 
madre, 
ho baciato le tue mani 
che carezzano i miei occhi 
prima che scoprissi il sole. 
Le tue mani, 
madre, 
che sfornarono il pane lievitato 
tra la guerra. 
Le tue mani, 
madre, 
che profumano di ostia consacrata. 

Antonio Osnato 

Stella polare, Kal6s, Palermo, 2004

Da “Spiragli”, anno XVIII, n.1, 2006, pag. 29.




Stella Polare

Cielo trapunto di stelle.
Occhi nel firmamento
alla ricerca dell’indice paterno.
Occhi assorti, attoniti.
Orecchie che ingoiano parole
del padre ignaro del cataclisma.
Notte velata.
Gran carro, piccolo carro, stella polare.
I figli,
in quel tempo (fratelli),
possedevano la stella polare.
Nessuno esclamò, vivente il padre, è
mio, soltanto mio.
Notte buia.
Occhi che scrutano il firmamento
orbo della stella polare.

Antonio Osnato

(Stella polare, Palermo, Kalós, 2004)

Da “Spiragli”, anno XXII, n.2, 2010, pag.10