MEZZANOTTE A PORT SAID 

Era mezzanotte a Port Said 
quando sono arrivata. 
Piena di voluttà l’aria profumava 
d’Africa 
predominava la saccenteria 
inglese 
buttata lì come nulla avesse sconvolto. 
Tu eri ad aspettarmi. 
Intravedevo l’incanto tra mille scintille 
e ho goduto, assetata, nell’immaginario 
quella notte. 
Raccontata da te, Port Said 
era nella mia memoria, nei miei sogni 
nel ricordo della tua voce 
unito alla mia carne 
al sangue che scorreva nelle vene 
fecondo, 
a quell’estasi che passava dalla mente 
all’anima 
come verità sprofondata in una vita 
incendiata di rimpianti. Oltre la vita! 
Perché chi aspetta nell’infinito 
non ha morte. 
Così parlava con malinconia 
un amato fantasma 
ed io volevo restare 
immobile sulle tue strade, Port Said. 
In quel folle fascino che svuotava, 
che logorava la realtà del mio tempo 
ho ritrovato immersi nella verità antica 
amore, tenerezza, passione, gioia. 
E la tua vita e la mia vita 
asso lutamente 
parallele, lontane. 

Alessandro Anna Bellina

 

Da “Spiragli”, anno XX n.2, 2008, pag. 50.




LA LUNA STASERA 

Distruggo la luna stasera. 
Vecchia meretrice pagata dal sole 
ci ha sempre ingannati! 
Ha illuso santi e poeti 
vergini e gatti in amore 
mosche che si sentono lucciole 
maiali che si credono in frac. 
Anch’io ho visto 
neri voli di corvi 
diventare colombe 
bocche bugiarde – gocce di rugiada 
cuori traditori – rubini splendenti. 
Distruggo la luna stasera. 
Non voglio che con moine scontate 
pretenda tutto più bello. 

Anna Bellina Alessandro

Da “Spiragli”, anno XX n.2, 2008, pag. 50.




 CHE VUOI CHE SAPPIA? 

Che vuoi che sappia il mio cuore 
dei pensieri lontani 
inquietanti 
che sono nell’aria stasera? 
Lui ascolta soltanto 
i suoi misteriosi battiti. 
Approfondirò il dolore che mi tormenta 
ma non alzerò la voce per implorare 
una lacrima al destino. 
Voglio che un compagno invisibile 
straordinario 
mi porti nella valle della speranza. 
Là sentirò arrivare tutti i venti: 
il libeccio profumato di mare 
il voluttuoso scirocco 
l’euro lieve che sa di desideri. 
L’oggi già domani 
il resto fermo nel sogno. 
Tu, ruffiana realtà, 
mani rugose sazie di cattiveria, 
spegnerai il faro. 
Resterò sola nell’onnivora folla 
patria crudele della mia anima. 

Alessandro Anna Bellina

 

Da “Spiragli”, anno XX n.2, 2008, pag. 50.