INVENZIONE DELLA NOTTE 

Io da questo silenzio, io dal buio 
costruisco la notte, 
la mia notte privata ed esclusiva. 
Inventare le stelle a me non serve, 
esse nascono e brillano per sé. 
A mezzanotte una luna triste 
all’orizzonte mostra la sua faccia 
d’argento, ed io 
sento un brivido in me. 
Una lacrima scende dai miei occhi. 

Horta Anderson Braga

Da “Spiragli”, anno XX n.2, 2008, pag. 46.




 Incomunicazione / 2 

È mia compagna questa lampadina 
anche se fredda 
e fa luce per me con ironia, 
mi rischiara ma è falsa: mi rivela 
poveri arredi 
che ri vestono e adornano il mio nulla. 
Colora l’apparenza delle cose 
appena, mentre cerco di scoprire 
invano 
il mistero che ho presentito altrove. 

Anderson Braga Horta 

Da “Spiragli”, anno XX n.2, 2008, pag. 46.




 HAICAI 

Tremò la notte 
e cadde di repente 
dalla mano sinistra del divino. 
Cercare è realizzarsi. 
Trovare il senso delle cose è chiudere 
ad una ad una tutte le finestre. 

Anderson Braga Horta 

Da “Spiragli”, anno XX n.2, 2008, pag. 46.




ERANO COME CREATURE UMANE

Erano certe formiche grosse d’un colore rosso-scuro. Infestavano la mia scrivania. Temetti che potessero recare 
seri danni alle mie carte e ai libri. Per giunta, avevano temibili aculei. Corsi ai rimedi spargendo veleno nei punti strategici. 
Una sera le trovai ammucchiate in un circolo piccolo ma compatto, in mezzo al tavolo. 
Erano come ragazzini attorno a un giocattolo. 
Confabulavano? Discutevano la situazione? Erano come creature umane. 
E il veleno, il veleno infallibile che avevo sparso ben bene in tutta la stanza? … Ero disperato. Oggi, al ricordo di quel che combinai, non so perché, penso a Pearl
Harbour. 
Le attaccai. Le pestai. La feci finita con quella razza. Esaurii tutte le imprecazioni. Ma erano come ragazzini attorno a un giocattolo. 

(da «Livro na rua», n. 2, Thesaurus, Brasilia)
Horta Anderson Braga 

Da “Spiragli”, anno XXI n.1, 2009, pag. 53.