TERMINAL

 Quest’ assenza del sacro 
mi sconforta 
ma cosa resta 
da offrire in olocausto agli déi? 
Ora più non negoziano i mercati 
le primizie del campo 
che Abele offriva. 
E sgozzano gli agnelli 
per un rituale. 
Tento di udire il sole 
che picchia come un suono 
di campana 
in un silenzio che non ha l’eguale. 

Maria José Giglio 

da «L.B.», n. 6, 1997

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 45.




 SOLTANTO IL SOGNO 

di Maria José Giglio 

Sono i sogni la nostra eternità 
perché nel sogno il tempo non trascorre. 
Permane, 
ma non come un rifugio nell’inerzia: 
movimento in cui tutto si riflette. 
Siamo sin dall’ origine nel sogno, 
è l’universo il mondo immaginario, 
l’unica forma che possiamo intendere. 
Non c’è animale che non abbia un sogno: 
anche nel sonno 
girano intorno a volte gli occhi suoi. 
E s’ agita 
chissà per quali oscure aspirazioni. 
Soltanto il sogno vendica l’effimero 
dell’ esistenza. 

Maria Josè Giglio

Da “Spiragli”, anno XX n.2, 2008, pag. 41.




 INVITO / l 

Vieni, 
senza magie, senza incantamento 
senza filtri d’amore. 
I pori aperti all’ intendimento 
e il passo corto che ci dà la vita 
nell’ infinito. 
Amore / l’Angelo. 
La porta s’apre tutta verso il fondo, 
dentro il grembo del mondo 
e tu sei qui. 

Maria losé Giglio 

(da Poema total, Ila Palma, Sao Paulo) 

(Trad. di Renzo Mazzone)

Da “Spiragli”, anno XX n.1, 2008, pag. 51.




 ALFA-OMEGA 

O Signore Alfa-Omega, 
tu guardiano del Verbo, dove inscrivi 
il tuo simbolo astratto? 
E dove la parola non segnata, 
idea comunicata 
forma e significato? 
Mormora l’immutabile suo ciclo 
la sfera. E nello spazio che si curva 
tramo paure … 
Qui nei segni inventati come includo 
l’imponderabile 
di un linguaggio futuro? 
La parola e il pensiero separati 
– ala aperta 
e istinti di radice. 
Perché il pensiero pensa 
e la parola 
non dice. 

Maria José Giglio 

(da Poema total. Ila Palma, Sào Paulo 1971)

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 30.