CAERULEUM ET ULTRA 

Ubi levis aer effunditur 
inter tenuissimas nubes 
stat veritas ineluctabilis 
celatae partis universi, 
divina mens. 
Aequo posita, orbita, vacua 
involuta in spatio caeruleo et ultra 
tempus inritum faciunt; praesentia 
eorum vel absentia, 
libratae pari momento, 
super unicum filum lucis aeternae. 
Illic, trans faciem caeruleam, 
alia astra lucent 
per itinera universi infiniti. 
Immensum aeternum, 
difficile contentu 
in entis fragilitate. 

(versione latina di Gioacchino Gruppuso)

Giovanni Teresi 

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 48.




TRAMONTO

 

Il sole è scomparso, 
solo una luce senza calore 
indugia nell’azzurro lontano. 
Presto verrà il buio 
che cambia il mondo. 
Il cielo assale la terra 
che grida allora tutto il suo sconforto. 
Le voci s’inseguono ma restano mute 
avvolte nello spazio senza tempo. 
Sempre uguali, sembrano armonie 
ma sono pianti. 
E tu li ascolti 
mentre ti appressi alla fine 
e t’avvolge il tramonto. 

Pasqualino Barreca

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 48.




DISTICO

 

La vita non è altro che un’entrata 
ed una uscita.

Maria Alba de Lourdes

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 46.

 




POESIA CORRENTE 

Cammino lungo il corso 
che corre come scorre 
dentro il letto del fiume l’armonia. 
Ed io cammino. 
Apprendistato in tono di convivio, 
una corsa nel bosco del creato … 
Dell’ immaginazione? 
Sono acque correnti che fluiscono 
come 
scorrono i sentimenti e questo fiume 
sfocia nel letto della poesia. 

Maria Alba de Lourdes

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 46.

 

 




IL PASSERO 

 

Vola lontano un passero, 
là, verso la montagna. Ed è l’amore 
a volare laggiù senza ritorno. 
È il mio amore che fu portato via 
coi miei umori, il sudore, la saliva, 
gocce nate per me. 
Con quel battito d’ali 
se n’è andato il ricordo dei miei sensi 
e dei miei sentimenti, il mio calore. 
Quel passero che vola senza meta 
ora va a coronare l’esistenza 
nella sua libertà, 
ma porta nel profondo del suo io 
un tratto della mia felicità. 
(È forse 
l’amore che ha il destino di passare, 
ma lascia il segno). 

Maria Alba de Lourdes

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 46.

 

 




TEMPO


Consuma il tempo, 
ma come dare un tempo 
se per noi non c’è tempo da dare? 

Maria Alba de Lourdes

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 46.

 

 




INGANNO

 

In fin dei conti 
costruiamo edifici 
case giardini dove 
sono sbocciate rose 
tremule. In fin dei conti siamo sempre 
sottomessi agli impegni d’ogni giorno 
alle stagioni 
dell’anno 
ed alla rotazione della terra. 
La nostra patria pensavamo fosse 
questa. 

da Risco, Nankin Editorial, Sao Paulo, 1998

Eunice Arruda

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 44.




SAZIETÀ BIOGRAFICA 

Ho forse camminato senza piedi 
e volato senz’ ali. 
Sono un sogno svanito. 
Scrivo lettere ai fiumi di frequente 
mentre coltelli 
puntano al mio cuore. 
Che posso dire 
(se smettono gli uccelli di cantare) 
e come amare 
(se amano gli amanti il suicidio)? 
Gli assassini conoscono il mio nome. 

Eunice Arruda

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 44.

 




INTENTO

 

Ho tanto usato 
questo corpo 
tanto. 
È giusto ch’io lo lasci 
e lo metta a giacere. Perché sia 
dimenticato. 

Eunice Arruda

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 44.




IMPEGNO

 

Tocca ora al corpo 
morire 
giorno per giorno 
andare 
e disabituarmi 
del volto 
che io 
chiamavo mio. 

Eunice Arruda

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 44.